

Progetto Insieme
MMG e Diabetologi
Sedi, Coordinatori, Tutor
Coordinatori:
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Agrigento | Leonardo Russo
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Napoli | Salvatore Turco
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Olbia | Giancarlo Tonolo
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Palermo | Mario Rizzo
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Mazara del Vallo (TP) | Giuseppe Giordano
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Salerno | Pasqualina Memoli
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Vibo Valentia | Celestino Giovannini
Tutor:
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Maria Accidenti, Giovanni Galluzzo, Filippo Montalto
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Oreste Egione, Antonio Lampitella, Geremia Romano, Antonio Vetrano
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Ilario Carta, Giovanna Paola Tolu, Rosanna Vacca
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Vincenzo Geraci, Filippo Siragusa, Maria Rosaria Vitellaro
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Valentina Bruno, Monica Malato, Angelo Maria Patti
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Filomena Gioia, Francesca Innelli, Marcello Orio
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Giuseppe Crispino, Raffaele Mancini, Luigi Puccio
Razionale Scientifico
Il diabete di tipo 2 è una patologia cronica e progressiva che richiede che il percorso diagnostico terapeutico del paziente sia condiviso fra ospedale e territorio al fine di garantire una corretta continuità assistenziale e i migliori standard di cura.
Come previsto dal Piano Nazionale sulla Malattia Diabetica, il team di cura del paziente diabetico è un team multidisciplinare che unisce specialisti e medici di medicina generale insieme ad infermiere, psicologo, dietista e ad altre figure della sanità. I medici di medicina generale giocano un ruolo fondamentale non solo nella prevenzione della malattia, ma, costituendo la prima interfaccia fra il cittadino e il servizio sanitario, anche nell’impostazione della corretta terapia (basata sull’educazione e responsabilizzazione della persona con diabete) e nella prevenzione delle complicanze. Come previsto dal piano, la “medicina d’iniziativa” e il “follow up proattivo” da parte dei MMG permettono di garantire un monitoraggio stabile dei pazienti, in particolare negli stadi più avanzati di malattia, e di intraprendere azioni correttive quando comincino a palesarsi i primi segni di scompenso metabolico.
Ciò premesso, è noto come i MMG percepiscano ancora come di pertinenza assoluta del diabetologo l’inizio e la gestione della terapia insulinica, che, nonostante le più recenti linee guida nazionali sulla patologia ridimensionino fortemente il suo ruolo, è l’inevitabile punto di arrivo della maggior parte dei pazienti affetti da diabete mellito di tipo 2. I timori delle ipoglicemie indotte dalle insuline basali di prima generazione e la scarsa compliance che può avere il paziente ad una terapia iniettiva che prevede un forte empowerment dello stesso, ad esempio, nelle procedure di titolazione e di automonitoraggio glicemico, comportano soventemente un atteggiamento di inerzia terapeutica da parte, anche se non esclusivamente, del MMG. Tuttavia, complice anche il cambio generazionale che coinvolgerà gli MMG il prossimo anno e la sempre più crescente prevalenza del diabete mellito di tipo 2 nella popolazione italiana (8% nel 2020), è fondamentale educare il MMG alla conoscenza e all’uso delle insuline di nuova generazione.
Obiettivi
Il progetto, che si declinerà come formazione specifica da parte del diabetologo nei confronti del MMG, nasce con l’obiettivo di creare una rete sempre più forte che permetta lo scambio di informazioni, conoscenze e competenze fra lo specialista e il MMG. Avvalendosi del fatto che le insuline basali di nuova generazione hanno un profilo di safety migliore rispetto alle precedenti che facilita la titolazione e comporta un numero inferiori di eventi ipoglicemici, i MMG possono e devono sentirsi confidenti nell’utilizzo tempestivo e agile di tale strumento terapeutico in tutti quei pazienti che ne necessitino, sia in quelli che devono affacciarsi per la prima volta alla terapia insulinica sia in quelli che, perché non compensati, devono cambiarla.
In questo panorama, il diabetologo, grazie alla consolidata esperienza nell’uso delle insuline basali di seconda generazione, può ricoprire il ruolo di educatore nei confronti del MMG e lavorare di concerto con la medicina territoriale per favorire la presa in carico del paziente al momento più opportuno e l’ottimizzazione della terapia insulinica in termini di tipologia di molecola più adatta e aggiustamento della dose.